2 adolescenti su 10 praticano regolarmente l’autolesionismo.
Il 20% degli adolescenti italiani si fa intenzionalmente del male, in maniera nascosta, nel silenzio della propria stanza, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, Presidente dott.ssa Maura Manca. Si parla di allarme autolesionismo perché l’11,5% degli adolescenti si fa del male in maniera RIPETITIVA, soprattutto femmine.
L’autolesionismo è quel comportamento per cui si ledono intenzionalmente parti del proprio corpo, in genere le braccia o le gambe, creandosi ferite, tagli, graffi, bruciature. Il cutting è la forma più frequente tra i giovani, soprattutto tra le ragazze. Vengono usate spesso lamette, forbici o comunque oggetti affilati. Le ferite vengono nascoste sotto le maniche lunghe, sotto file di bracciali e spesso, per giustificare le cicatrici, si usa la scusa del gatto, del graffio o della caduta. I maschi mettono in atto anche modalità più cruente, tirano pugni o sbattono la testa al muro, usano l’accendino per bruciarsi o altri oggetti appuntiti per graffiarsi.
Perché si fanno del male?
Il 59% degli adolescenti autolesionisti lo fa per RABBIA o per un DOLORE interno
Il 32% per scaricare le TENSIONI interne e per CALMARSI
Il 5% per PUNIRSI
Il 4% per ricercare delle SENSAZIONI e per dimostrarsi FORZA
Il profilo dell’adolescente autolesionista
L’adolescente autolesionista è spesso anche vittima di BULLISMO e di CYBERBULLISMO. Molti di loro non riescono a sopportare di essere sistematicamente prevaricati, vessati per il loro aspetto, per il loro modo di essere, per il loro corpo, non riescono a gestire il dolore e scaricano sul corpo la sofferenza interna. “Il dolore, il sangue, le ferite”, racconta un’adolescente, “mi aiutano a sentirmi viva, mi fanno ritornare in me, il dolore mi aiuta a sopportare il dolore”.
Attenzione perché l’autolesionismo va a braccetto con i disturbi alimentari
Il corpo in adolescenza riveste un ruolo centrale, il peso, l’immagine corporea, rappresentano uno dei maggiori problemi in questa fascia di età in cui è difficile accettarsi ed apprezzarsi per quello che si è. Anoressia, bulimia, alimentazione incontrollata, sono problemi in netta espansione anche tra i bambini più piccoli.
Circa il 12% degli adolescenti autolesionisti spesso si ABBUFFA di cibo anche in maniera non controllata, l’8% controlla il proprio corpo attraverso DRASTICHE RIDUZIONI DI CIBO e il 6% di loro VOMITA dopo aver mangiato. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, l’adolescente autolesionista è anche INSODDISFATTO di se stesso e della sua adolescenza.
“L’autolesionismo è un comportamento estremamente diffuso tra gli adolescenti a partire dagli 11 e 12 anni”, sottolinea la dott.ssa Maura Manca, Psicoterapeuta, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, esperta di condotte autolesive in età evolutiva. “L’autolesionista si vergogna, ha paura di essere scoperto perché crede di non essere capito, di essere considerato diverso. Tante volte attaccano parti del corpo che non si vedono e neanche i genitori sono in grado di accorgersi del disagio che prova il figlio, per cui non ci si rende realmente conto di quanto sia un fenomeno diffuso tra i più giovani. Si parla troppo poco di autolesionismo senza capire che in questo modo gli adolescenti autolesionisti si sentono ancora più isolati e stigmatizzati da una scuola e da una società che forse non sono ancora in grado di accoglierli” .
Vincenzo Abbate
Dati Osservatorio Nazionale Adolescenza (presidente dott.ssa Maura Manca) su 6500 adolescenti di 10 città italiane, dai 13 ai 18 anni.
Fonte: http://www.adolescienza.it/autolesionismo-suicidio/allarme-autolesionismo-2-adolescenti-su-10-sono-autolesionisti/