La faccia del diavolo arriva in Italia: IT il pagliaccio assassino sarà nelle sale Italiane il 19 ottobre. Uscito a settembre in America ha incassato solo nel primo weekend 123 MILIONI DI DOLLARI, attualmente al 15 ottobre 2017 il film ne ha incassato più di 630, di cui 314 circa, solo in Nord America, battendo ogni record d’incassi per il genere Horror. La faccia del clown sarà il simbolo n.1 di halloween 2017, pubblicizzato in ogni modo, atteso da diverse generazioni, osannato in diverse Nazioni, l’incubo degli anni ’80 e ’90 eccolo che arriva esattamente 27 anni dopo, con la faccia ancora più cattiva!
Ma chi è l’autore e chi ha inspirato questo personaggio? Chi c’è realmente dietro la faccia di It? Perché tutta questa attesa? Perché i protagonisti e le vittime della faccia di clown sono bambini? Come mai si tratta di un successo planetario anche in termini economici? Mi sono posto queste domande ed ho iniziato una mia personale ricerca, che mi ha letteralmente sconvolto, portandomi a trasmetterne una parte attraverso quest’articolo.
STEPHEN KING: è l’AUTORE del ROMANZO HORROR DA CUI è tratto il film IT.
It è un romanzo horror scritto da Stephen King e pubblicato nel 1986. L’autore Nacque il 21 settembre 1947 a Portland, nel Maine. Nel 1949 il padre, a causa di problemi familiari, esce per una delle sue passeggiate e non farà più ritorno a casa. Questo evento segnerà profondamente il carattere del futuro scrittore, tanto che è possibile trovare in numerosi romanzi, il difficile rapporto padre-figlio. L’infanzia di Stephen King venne segnata, oltre che dalla scomparsa del padre, dalla morte di un suo amico. All’età di quattro anni, i due bambini erano impegnati a giocare nei pressi di una ferrovia, quando l’amico del futuro scrittore cadde sulle rotaie e venne travolto dal treno. Stephen, in stato confusionale, ritornò a casa senza ricordare quanto era successo. Iscritto in prima elementare, King passò i primi nove mesi malato. Colpito prima dal morbillo, ebbe in seguito problemi con gola e orecchie. Curato da alcuni esperti, si ritirò dalla scuola per volere di sua madre, passando diversi mesi in casa. È durante questo periodo che King inizia a scrivere, copiando interamente fumetti ai quali aggiungeva descrizioni personali. Durante questo periodo inizierà anche a leggere tutto ciò che gli interessava. Per farvela breve a 10 anni scopre il genere horror. Due anni dopo rinviene nella soffitta della zia i libri del padre, appassionato di Edgar Allan Poe, H.P. Lovecraft, “influenzatori” anche di altri famosi autori di libri e romanzi Horror. Entrambi gli scrittori, erano poeti e saggisti in particolare di letteratura Horror, trattando tematiche quali l’ossessione, l’alienazione e la pazzia. Durante la loro infanzia, anche loro, hanno vissuto, guarda caso, momenti difficili in famiglia e tragedie di ogni tipo. In particolare, pare che Lovecraft introdotto da bambino, dalla nonna alla magia e all’astrologia, scrivesse dei suoi incubi, che lo portarono a forti esaurimenti nervosi, isteria e depressione, da cui pare proprio che Stephen King abbia fatto uscire il clown assassino. Tra le sue opere famose, c’è sicuramente CARRIE, “la faccia di satana” (anche di questo ne è stato fatto un film) e numerosi romanzi horror, ma anche thriller psicologici, gialli crudi, con forti momenti esoterici e quasi tutti con protagonisti e\o vittime bambini e adolescenti.
«Dedico questo libro in segno di gratitudine ai miei figli. Mia madre e mia moglie mi hanno insegnato a essere uomo. I miei figli mi hanno insegnato a essere libero. NAOMI RACHEL KING, a quattordici anni; JOSEPH HILLSTROM KING, a dodici anni; OWEN PHILIP KING, a sette anni. “Ragazzi, il romanzesco è la verità dentro la bugia, e la verità di questo romanzo è semplice: la magia esiste”. ( Dedica Stephen king al romanzo )
CHI è IT?
IT è un’entità aliena dalle origini ignote, forse “divine”, nato molto tempo prima della nascita dell’Universo. Il posto in cui It, nella sua vera forma risiede (nota come I Pozzi Neri), è una dimensione alternativa, conosciuta come Macroverso. Tuttavia, agli albori dei tempi, egli decise di “trasferirsi” nell’Universo e si stabilì proprio sulla Terra, per la precisione nel luogo in cui, milioni di anni più tardi, sarebbe sorta la città di Derry. Quando la città venne edificata, It diventò un tutt’uno con essa e con la vita quotidiana degli abitanti, entrando in simbiosi e creando un legame inconscio con essi: It ha bisogno degli abitanti di Derry come loro hanno bisogno di It. Con la sua influenza It guida gli abitanti di Derry particolarmente disturbati o malvagi usandoli come suoi esecutori, poiché una delle leggi di Derry è che se loro si prendono cura di It, egli si prende cura di loro.
Abilissimo nel cambiare sembianze ed alterare a suo piacimento la realtà, la sua vera forma, nel romanzo, viene descritta come astratta e al tempo stesso mostruosa, insostenibile allo sguardo, al punto che chi osserva la sua faccia anche solo per un istante, può cadere in uno stato catatonico, perdere la propria sanità mentale, o addirittura morire. It assume principalmente la forma di Pennywise (chiamato anche Bob Gray), un clown perverso vestito con un largo costume di seta color argento, una cravatta blu, un colletto increspato e pompon arancioni, che saranno la caratteristica di tutte le sue principali trasformazioni. È in grado di leggere la mente e le angosce di tutte le creature e, come detto prima, di manipolare la realtà nella sua totalità, agendo sulle percezioni degli esseri viventi: crea quindi immagini, suoni, odori, gusti e sensazioni tattili facendosi apparire in qualunque forma desiderata, materiale e non materiale, individuale o collettiva, e basa il suo potere sulla convinzione della realtà delle sue vittime, uccidendone la mente.
Anche se il suo potere mentale si estende a tutte le creature, It predilige i bambini, poiché sono maggiormente influenzabili degli adulti e provano maggiore paura, aumentando il piacere della creatura nel mangiarli.
Nella realtà pare che Stephen king si sia ispirato realmente a John Wayne Gacy soprannominato Killer Clown per aver rapito, torturato, sodomizzato e ucciso 33 vittime, fra adolescenti, bambini e maschi adulti, 28 dei quali seppelliti sotto la sua abitazione o ammassati in cantina, dal 1972 fino alla sua cattura avvenuta nel 1978, in seguito ad un errore nell’occultamento della sua ultima vittima. Il nome con cui è diventato noto deriva dal fatto di aver intrattenuto i bambini durante alcune feste con costume e trucco da clown facendosi chiamare Pogo il Clown. Pochi sospettavano che fosse segretamente omosessuale, perché era sposato; inoltre era un tipo socievole e pareva quindi insospettabile agli occhi dei concittadini, ma con una doppia personalità, dovuta anche ai traumi subiti nella sua infanzia. Dopo il processo venne condannato a morte e giustiziato con l’iniezione letale nel 1994.
Nel romanzo il personaggio è ancora più chiaro rispetto alla miniserie tv del 1990 e alla trasposizione del 2017, dove già ci sono più indicazioni di chi sia realmente il pagliaccio: IT rappresenta il diavolo, la faccia di satana.
LA TRAMA DEL FILM
Adattamento dell’omonimo romanzo di Stephen King, IT si incentra sulla prima parte del racconto, ambientata negli anni 80. Il palloncino rosso che galleggia a mezz’aria è il biglietto da visita di una misteriosa entità demoniaca che tormenta i ragazzini di Derry, attirandoli in una trappola mortale senza vie di scampo. Nell’immaginaria cittadina del Maine dove la gente scompare senza motivo, l’ennesima vittima è un bambino di sette anni di nome George, risucchiato in un tombino durante un temporale. Un gruppo di ragazzini perseguitati dai bulli per diverse ragioni, si riunisce sotto la denominazione di Club dei Perdenti per indagare sul mistero della morte di George e degli altri ragazzi scomparsi. Leader dei Perdenti è il giovane Bill Denbrough (Jaeden Lieberher), fratello maggiore dell’ultima vittima, attanagliato dai sensi di colpa per non aver impedito il brutale assassinio. Al suo fianco, bersagli naturali dei prepotenti per indole, aspetto o condizioni economiche, ci sono: il grassoccio Ben (Jeremy Ray Taylor), l’impulsivo Richie (Finn Wolfhard), il pragmatico Stan (Wyatt Oleff), l’appassionato di storia Mike (Chosen Jacobs), l’ipocondriaco Eddie (Jack Dylan Grazer) e l’unica ragazza della banda Beverly (Sophia Lillis). Quando la ricerca li conduce a un clown sadico e maligno chiamato Pennywise (Bill Skarsgård), ciascuno dei coraggiosi componenti del neonato Club si rende conto di averlo già incontrato prima.
La storia di King si snoda seguendo un intreccio che sovrappone passato e presente, con i protagonisti ora adulti, ora bambini. Ecco, la prima cosa da specificare per l’IT di Andy Muschietti (REGISTA) è che la storia si concentra solo sulla parte del romanzo in cui i protagonisti sono ragazzini, lasciando la parte adulta della storia a un secondo capitolo già annunciato e in arrivo nel 2019.
CURIOSITA’ E MISTERI.
L’aver atteso 27 anni per l’uscita del film, dopo la serie televisiva del 1990 non è un caso: proprio come nel romanzo di circa 1300 pagine It, il clown compare ogni 27 anni con la sua foga assassina: 2017 esattamente ventisette anni dopo.
« Sono l’incubo peggiore che abbiate mai avuto, sono il più spaventoso dei vostri incubi diventato realtà, conosco le vostre paure, vi ammazzerò ad uno ad uno. » (It Pennywise)
L’attore ha preso davvero sul serio il ruolo che gli è stato affidato. Ha avuto solo dieci giorni per prepararsi e ha deciso di non entrare mai in contatto con i giovani attori che interpretano i Perdenti, per evitare che lo conoscessero di persona. In questo modo si è immedesimato nella faccia di IT, come hanno raccontato anche i protagonisti, alcuni momenti di paura sono autentici. Bill Skarsgård ha inoltre tenuto sempre in grande considerazione il romanzo di King, a cui è tornato spesso per capire a fondo le motivazioni del suo personaggio.
Da bravo creatore di miti, King ha intessuto una fitta rete di rimandi al suo romanzo più famoso, tanto che Pennywise compare in molti altri suoi libri. Da Le creature del buio a 11/22/63, passando per L’acchiappasogni e Insomnia. Le storie di King non esistono tutte nello stesso universo, ma talvolta l’autore si diverte a creare connessioni. Ne La Torre Nera, ad esempio, c’è la spiegazione del concetto di Macroverso, che è il luogo di provenienza di IT.
La sua identità, di Pennywise, è soltanto la più nota ma non è quella ufficiale, dal momento che, anche mantenendo la stessa faccia, può cambiare sembianze a seconda delle paure delle sue vittime: è sangue per Beverly, lupo mannaro per Ritchie, lebbroso per Eddie, mummia per Ben e così via. La faccia di It impersonifica diverse paure.Tendenzialmente, la creatura si trasforma in ciò che fa più paura allo sfortunato ragazzino designato come preda. Dal 1715 a oggi ha senz’altro assunto dozzine e dozzine di forme, ma sempre con la stessa faccia, per terrorizzare le sue vittime.
In IT, anche se alcune scene sono state tagliate è presente esoterismo, satanismo, pornografia, abusi sessuali, bambini sgozzati, suicidi di ragazzi ecc.
Ad esempio la scena è ambientata nel 1637. La protagonista è Abigail, una giovane donna che tiene stretto il suo bambino al seno, come se volesse “tenere Satana fuori dalla porta di casa“. Nella stanza c’è una forma inquietante che si muove. Passa un fascio di luce che rivela la sua faccia è Pennywise: nudo, scuro, traslucido, un’immagine semi-formata di un essere umano che apre la sua bocca piena di grandi denti taglienti, da cui pendono gocce di saliva. Pennywise chiede un sacrificio alla donna: vuole mangiare il suo bambino. Abigail chiede alla malefica entità di prendere lei al posto di suo figlio. Pennywise gli dice che lo farà, ma che dopo prenderà anche il bambino, suo marito e gli altri suoi figli, a meno che non sia disposta a cedere il neonato. È a lui che Pennywise è interessato. La donna comprende allora che, per salvare il resto della sua famiglia, deve dire addio al suo bambino… che viene effettivamente divorato da Pennywise. Il dolore, lo strazio e l’accettazione chiudono la sequenza. La scena è effettivamente inquietante e potrebbe ancora offrire spunto, o comunque essere inserita in qualche modo nel sequel di IT che uscirà nel 2019.
Spesse volte nel romanzo come nel film, oltre a prenderli, il clown chiede che gli vengano “offerti” o “sacrificati a lui”.
Altra forte scena presente è sicuramente quando i ragazzi raggruppandosi in cerchio, fanno un “rito” facendo un vero e proprio “patto di sangue”, affermando di essere presenti ogni volta che IT si ripresenterà per cercare di sconfiggerlo.
L’unica ragazza del gruppo, violentata costantemente dal padre che poi lei stessa ucciderà, in un momento di difficoltà, proprio in quelle fogne oscure, per creare un legame più stretto con il club dei ragazzini fa sesso con tutti loro, qualcosa di mistico, di tribale, che quel contatto fisico segna in modo intimo.
E cosi via.
A questo punto, ditemi voi di cosa stiamo parlando???
Una cosa è certa: sicuramente non mi edifica, ed in una società già in preda alla depressione, alla paura, alla violenza, alla morte onestamente credo che sarebbe meglio promuovere valori positivi che influenzino le nuove generazioni e non altre che quasi ispirino alla violenza e al macabro.
Notizie di uccisioni macabre con il coinvolgimento di adolescenti, che molto spesso si sono inspirati a film o romanzi credo c’è ne siano abbastanza in giro. Alimentarsi di queste cose, non farà di certo tutti assassini o satanisti ma soprattutto in ragazzi che molto spesso soffrono di problemi di incomprensione, conflittualità familiari credo che il rischio sia molto alto.
Infine la paura è un’emozione, molto spesso è la paura che ci allontana dal fare delle cose rischiose. Si perché il primo stadio della paura è il timore l’ultimo è il terrore e l’orrore. Ed è in questo rischio adrenalinico che si entra in dimensioni incontrollate, dove il rischio di perdere il controllo è alto e dove ci può essere un punto di non ritorno. Molti di quelli che si cibano di Horror, che sembra che sfidino la paura, li vedi che poi hanno paura di stare soli in casa, di attraversare un corridoio buio piuttosto che andare in un bagno da soli. Perché alimentare tutto questo?
Il mio consiglio, in una generazione che già di per se è piena di ansie, paure, che non dorme la notte, è di non vivere nel “buio delle fogne”, ma di vivere nella Luce. La paura non si anestetizza alimentandola ma si vince con L’Amore Perfetto che caccia Via la Paura (1Giov. 4:18) . Quell’amore è una Persona. L’unica Faccia piena D’amore per te E’ GESU’!
ed ora fai girare quest’articolo! #iosonounaluce
Vincenzo Abbate
Fonte: mondofox.it cinefilos.it wikipidia.it
Foto: mondofox.it