Ha solo 13 anni ma la sua foto e i video di lei completamente nuda ha fatto il giro di WhatsApp di tutta la scuola sotto forma di link e “stories” visualizzate da decine e decine di utenti.
Il caso, riferito oggi dal quotidiano «La Provincia pavese», è avvenuto in una scuola media della provincia di Pavia. Una vicenda che è stata segnalata alla Questura di Pavia: sono in corso gli accertamenti della polizia.
La psicologa che lavora all’interno della scuola è venuta a sapere che i filmati e le foto della ragazzina erano finiti nella chat di classe. Immediatamente sono stati informati gli insegnanti e la dirigente scolastica. Sono stati convocati i genitori dei ragazzi coinvolti, per informarli su quanto era accaduto, ed è stata avvisata la Questura. Si sta cercando di capire se queste immagini siano state fatte circolare anche su altri social network, oltre a individuare chi li ha prodotti e diffusi.
a direzione ha convocato le famiglie degli studenti coinvolti — fra i 13 e i 15 anni — ed è partita una segnalazione alla Questura di Pavia. Da chiarire le circostanze in cui è stato prodotto e diffuso il materiale pedopornografico. Dai primi accertamenti, pare che la ragazzina fosse consapevole di essere ripresa e che, in alcuni casi, avrebbe usato lei il cellulare. Da verificare se le sia stato offerto denaro in cambio degli scatti. Racconta la Provincia Pavese:
Tutto comincia perché alcune ragazze che frequentano l’istituto si presentano allo sportello di supporto che la scuola ha istituto, e dove opera una psicologa, e raccontano di alcune foto imbarazzanti che stanno circolando su una chat di whatsapp della scuola. Le immagini, ma ci sono anche filmati, ritraggono una loro compagna senza vestiti e in atteggiamenti intimi con un ragazzo. Poi con un altro compagno, sempre della stessa scuola.
Le compagne sono preoccupate e alla psicologa esprimono forti timori che quelle foto e quei filmati possano essere diffuse anche su altri social. Il danno, anche solo per la presenza degli scatti nella chat di whatsapp, è già irreparabile. Ma, questo è il motivo che sollecita le compagne della ragazza coinvolta a parlare, bisogna che gli adulti pongano un freno alla situazione, limitando le conseguenze.
Subito dopo l’intervento, la psicologa mette al corrente gli insegnanti che segnalano tutto alla questura e convocano le famiglie dei ragazzi coinvolti. Intanto la scuola ha chiuso per le vacanze estive.
Lo scambio di foto e i reati
C’è il sospetto che i filmati siano stati diffusi anche su altri social network, mentre i pericoli di questa pratica sono conosciuti: il sexting (così è definito lo scambio di foto hard via chat o attraverso social) non è un fenomeno di nicchia.
Secondo una ricerca condotta nelle scuole medie e superiori, tra giovani di età compresa tra i 13 e i 18 anni, due ragazzi su dieci hanno sperimentato questa pratica: ci si scatta una foto o un video in atteggiamenti intimi, si invia al proprio partner o a una cerchia ristretta di amici, ma se capita nelle mani sbagliate quella stessa foto in pochi istanti è pronta a viaggiare all’infinito sulla rete. A cadere nella trappola, quindi, sono migliaia di ragazzi. Spesso tutto comincia volontariamente anche se con scarsa consapevolezza delle conseguenze che può avere quel comportamento.
Le immagini, ma ci sono anche filmati, ritraggono una loro compagna senza vestiti e in atteggiamenti intimi con un ragazzo. Poi con un altro compagno, sempre della stessa scuola.
Ormai le scuole sono diventate il contenitore o l’amplificatori di certe problematiche e di certi disagi.
Ecco perché abbiamo scelto di dare una priorità alla nostra agenda: vogliamo entrare in tutte le scuole d’Italia con extreme school project.
Vogliamo affrontare determinate problematiche senza filtri, e far capire i pericoli di certi atteggiamenti ai ragazzi.
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Vincenzo Abbate
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Vincenzo Abbate
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Queste vicende ci destano molta tristezza e ci preoccupano molto.