La challenge del suicidio sta rimbalzando sul web, una sfida social in cui i ragazzi si fanno filmare mentre simulano appunto il suicidio, mettendosi un cappio al collo, cercando di resistere il più possibile. Tutta la scena viene ripresa per poi ovviamente pubblicare il video, mostrando l’impresa in rete.
Purtroppo sono sempre più diffuse sfide di questo tipo, in cui i ragazzi arrivano a giocare con la vita, senza rendersi conto dei rischi che corrono e senza capire la gravità di certe azioni.
Le Challenge sono uno dei problemi del momento e racchiudono tutte quelle sfide social che nascono in rete, in cui si viene chiamati a partecipare da altri attraverso un tag. L’effetto più allarmante di queste catene, è proprio la rapidità con cui dilagano nel Web per effetto contagio, innescando così condotte di pura imitazione degli altri, in cui ci si rinforza a vicenda.
La tendenza degli adolescenti di partecipare a giochi online o a challenge di ogni tipo, anche le più pericolose, è consuetudine quasi quotidiana. Il problema è che i ragazzi pur di mettersi alla prova, ricercare approvazione, sfidare i propri limiti e dimostrare il proprio coraggio, arrivano a partecipare a mode davvero pericolose, senza conoscere e valutarne le conseguenze, arrivando addirittura a rischiare la vita.
Cosa possono fare i genitori?
Bisogna innanzitutto fare molta attenzione perché i ragazzi considerano queste sfide social come un gioco, una sfida, un divertimento e non si rendono conto della gravità di certe azioni.
In quel momento è più importante mettersi in vetrina piuttosto che tutelarsi. In questa challenge suicida, ad esempio, c’è qualcuno che filma mentre l’altro rischia di soffocare: lo considerano un gioco, quando in realtà il tutto può degenerare e loro non ne comprendono le conseguenze.
È importante che i genitori monitorino le attività dei figli sui social network e tutto quello che postano online, visto che in queste challenge i ragazzi si riprendono con lo smartphone, proprio al fine di condividere il tutto in rete.
Bisogna fare prevenzione e questo significa che se ne deve parlare prima e in maniera costante con i ragazzi, non solo quando ci si ritrova di fronte a delle tragedie. Se il genitore si informa ed è a conoscenza di questi fenomeni può parlarne con il figlio e filtrare certi contenuti in rete, spiegandogli la gravità di certi comportamenti e facendo in modo che non si spinga oltre e che non si metta in pericolo.
https://www.facebook.com/AlertaNacionalPR/videos/702965743376277/
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Fonte: http://www.adolescienza.it/sos/sos-genitori-adolescenti/challenge-suicida-nuovo-pericolo-della-rete/