Un bambino che frequenta la seconda elementare di una scuola della Louisiana ha scritto un tema in cui lamenta che la madre trascorre troppo tempo con lo smartphone, e che per questo sarebbe un’invenzione “da abolire”.
“Odio i telefoni perché i miei genitori ci passano tutto il giorno. Odio lo smartphone di mia mamma vorrei che non lo avesse mai comprato”.
Sono le toccanti parole scritte da un bambino che frequenta la classe seconda elementare di una scuola della Louisiana, negli Stati Uniti, e contenute in un tema. Parole rivelatrici del profondo disagio vissuto dal bambino, chiamato a rispondere a una domanda posta dalla maestra: “Cosa vorresti che non fosse mai stato inventato?”. A pubblicare su Facebook il testo è stata proprio l’insegnante, Jen Beason, sul suo profilo Facebook con l’hashtag #listentoyourkids: “ascoltate i vostri bambini”.
Il tema del piccolo è corredato da un disegno: uno smartphone sbarrato da una grande X e accanto una faccia che pronuncerebbe “Lo odio”. La maestra ha dichiarato inoltre che l’alunno di cui ha postato il compito su Facebook non è l’unico ad aver scelto proprio il telefonino come invenzione da eliminare. Su 21 studenti quattro hanno ammesso di odiare lo smartphone. Il post dell’educatrice è diventato virale in rete e in poche ore è stato condiviso da 260mila utenti. La maestra ha lanciato gli hashtag #getoffyourphone e #listetoyourkids per raccomandare ai genitori appunto di “staccare dai telefonini” e di “ascoltare i loro figli”.
Stando a uno studio inglese, condotto lo scorso anno da Digital Awareness UK e dalla Headmasters and Headmistresses Conference, oltre il 33 per cento dei ragazzi ha chiesto alla madre e al padre di limitare l’uso del cellulare. Il 14% ha dichiarato che i genitori continuano a controllarlo anche a pranzo e a cena. Il 22% crede che l’uso dei cellulari abbia impedito alle famiglie di godersi il tempo trascorso insieme.
Statistiche molto simili sono presenti anche nella nostra Nazione. Un dramma riguarda proprio l’abitudine a lasciare i più piccoli per ore davanti allo schermo come se fosse una “moderna baby sitter”. Ovunque, vediamo in giro genitori attaccati al cellulare ma che lasciano i loro figli fare altrettanto. Personalmente, stiamo cercando di limitare l’uso del cellulare come genitori soprattutto nei tempi “nostri”.
Per esempio, quando usciamo per un pranzo o una cena evitiamo categoricamente l’uso del cellulare a tavola cosi come per i nostri figli. La stessa regola vale a casa. In un ristorante con dei bimbi piccoli può accadere di tutto, soprattutto se quella è una “giornata storta” per loro. Ma noi preferiamo cosi. Stessa cosa quando andiamo a fare la spesa, chiediamo ai nostri piccolini di aiutarci. È una grande sfida ma noi vogliamo mettercela tutta.
Quando giro per le scuole parlando a tanti ragazzi su temi proprio come il cyber bullismo e l’utilizzo dei social guardo negli occhi tanti ragazzi, li sfido e ne esce sempre fuori un chiaro messaggio. i ragazzi vogliono una cosa dai genitori: “il tempo di qualità”.
Vincenzo Abbate