Ecco il vademecum dell’adolescente che in genere fa saltare i nervi ad un genitore. Risposte quasi telegrafate, se potessero rispondere con una faccina in tanti casi lo farebbero, ma fuori da WhatsApp non lo posso fare, spesso sguardo basso, poco contatto con il genitore e risposte standard!
Su adolescienza.it leggiamo alcune frasi proprie degli adolescenti:
Che cos’hai? Niente sto bene
Com’è andata a scuola? Bene, come sempre
Ma è possibile che non succeda mai niente? Cosa vuoi che ti dica
Che ci trovi di bello? Mi piace
Perché lo fai? Mi piace o boh dipende dalla voglia che hanno di rispondere
Perché non mi racconti mai niente? Non ho niente da dirti
Ma è possibile che a te non ti interroghino mai? Cosa vuoi che ti dica
Hai fatto i compiti? Mmmmmmmh si (c’è anche un che palle sottointeso).
Hai riordinato la tua stanza? Si (anche se è una palese bugia)
Hai fatto quello o quell’altro? Lo faccio dopo (significa non lo farò mai!)
Perché ti vesti così? Perché si
Dipende dalle domande si potranno ottenere anche mugugni o risposte monosillabi tipo mmh o eh oppure direttamente il silenzio.
Non significa che dentro la loro testa non ci sia un processo di pensiero in corso, significa che non hanno voglia di rispondere, che non è il momento giusto, che non vogliono dire quello che gli passa per la testa. Se stanno attaccati al telefono e sono immersi in una conversazione è probabile che non vi stiano neanche ascoltando, se stanno fantasticando nel loro fantastico mondo sentono vociferare, voi credete vi abbiamo ascoltato, ma la risposta è no e ve ne accorgerete che faranno il contrario di quello che gli avete detto.
Il silenzio è comunque una comunicazione, vuole dire che quella modalità non va bene, che invece di calcare il play al solito cd bisogna cambiare musica e provare a far suonare un’altra musica, magari evitando di dare una attenzione primaria alla scuola, ossia far scalare la domanda sulle interrogazioni al secondo posto e far vedere che vi interessa più di loro che dei voti. Questa è la lamentela che riportano maggiormente i ragazzi nei confronti dei genitori, “gli interessa solo della scuola” “basta che vado bene a scuola, poi del resto….”. Non fate arrivare questo ai vostri figli , fategli arrivare che cercate di capire il loro mondo, che apprezzate anche le forme di comunicazione monosillabiche e che siete felici della loro presenza anche se stanno incastrati nel loro mondo digitale. Cecate di farvi vedere curiosi di quello che fanno, gli può far piacere coinvolgervi se però non vi lamentate sempre e non criticate tutto quello che fanno. Prima di parlare documentatevi, prima di dire cercate di capire le conseguenze delle vostre parole. Se perdono la fiducia si chiudono e non costruiranno mai un dialogo con voi, rimarranno chiusi e le risposte saranno sempre standard.
Fonte: la redazione di www.adolescienza.it